Parlare di poesia, in questo tempo che pare aver fatto del freddo pragmatismo il suo imperativo categorico, risulta esercizio assai complicato. Scriverne lo è ancora di più. Il contrasto che intercorre tra la poesia, che è capacità di cogliere un particolare momento del proprio vissuto e renderlo noto ad altri, attraverso l’uso sapiente di parole che donano emozioni, oggigiorno potrebbe sembrare addirittura un atto eroico. E questo il poeta lo sa bene. Sa bene, infatti, che offrire ad un pubblico i propri sentimenti, le proprie emozioni, quello che alberga nella profondità della propria anima, è come spogliarsi di ogni difesa e, senza alcuna intermediazione, esporsi al giudizio. “Voglia d’Amare”, la seconda silloge poetica di Franco Ledda, quel giudizio lo dovrà necessariamente affrontare, ma non potrà che essere lusinghiero. La nuova raccolta giunge a poco più di un anno di distanza dalla precedente, intitolata “Parole d’Amore” – anch’essa edita da Carlo Delfino e arricchita dalle immagini di Giuseppe Bosich – nella quale, Ledda, ha toccato il tema dell’amore con la delicatezza di chi lo sa coltivare. Amore verso la compagna di vita, verso i figli, verso la natura e il creato. Ma è in Voglia di Amare che il registro della narrazione poetica cambia e si eleva, evidenziando, in tutte le liriche che compongono la raccolta, pienezza nel verso e una raggiunta maturità. In Voglia d’Amare la forza del sentimento si fa più pressante, assume i contorni di una sofferenza interiore, comune a molti poeti: l’amore anelato, sognato, accarezzato e vissuto pienamente, rischia di divenire “quotidianità”, e perdere quindi la sua magia, la sua unicità. Ed è grazie a quella condizione di sofferenza interiore che il poeta riesce ad immergere il suo sguardo nelle profondità dell’anima, dove sa che c’è il suo mondo. Lì i suoi sentimenti si sublimano e si fortificano. Ed è lì che Egli indaga andando alla ricerca di quella magia, unica e irripetibile, capace di fargli ritrovare la bellezza e la completezza del sentimento amoroso. Le poesie di Franco Ledda arrivano dritte al cuore, fanno riflettere, aiutano a guardare il mondo che ci circonda con occhi ben disposti e pieni di speranza, certi che, finché qualcuno scriverà di poesia, non tutto sarà perduto. Voglia d’Amare acquista ulteriore forza con le immagini del pittore Giuseppe Bosich.
La passione contenuta in ogni lirica viene frantumata e riaggregata in un’apoteosi di forme e di colori capaci di dare, se possibile, maggiore vigore al messaggio che esprime. Segno questo che tra la poesia di Franco Ledda e le immagini di Giuseppe Bosich, il connubio è particolarmente felice e perfettamente riuscito.
Piero Marongiu
Franco Ledda
Medico chirurgo, svolge attualmente l’attività di medico di base a Oristano. Appassionato di cavalli, arte, storia e delle tradizioni della Sardegna, ha pubblicato diversi articoli su giornali regionali riguardanti la Sardegna e numerosi articoli scientifici su riviste professionali. Con la Carlo Delfino editore ha pubblicato, nel 2017, il volume La mia Sartiglia.