Ruches, “croci” in sardo, è la descrizione più o meno reale di diversi personaggi incontrati in più di 40 anni di lavoro nella sanità sarda; persone che hanno, in vario modo, influenzato la professionalità e la personalità dell’autore: compagni di lavoro, infermieri e medici, personale ausiliario, preti e suore, primari e, non ultimi, pazienti incontrati in diverse realtà dell’isola negli anni Ottanta del secolo scorso.
Trastalai, la località di riferimento di quasi tutti i racconti, non è inventata, se non nel nome, così come i profili disegnati traggono origine da persone realmente esistite.
Emergono, in particolare, i ritratti di un ex partigiano, dei dirigenti dei servizi, di pazienti conosciuti in un ospizio, dei degenti della psichiatria, di una suora che nasconde una primula rossa del banditismo sardo. Ricordi mai sopiti.
Il taglio descrittivo si pone a metà strada fra il drammatico e l’ironico con numerosi richiami alla lingua sarda nuorese.
Gianpaolo Serra
Gianpaolo Serra nasce a Orune (Nuoro) nel 1961. Vive attualmente a Olbia e lavora nel campo della Emergenza/Urgenza Sanitaria occupandosi in particolare della Formazione.
Appassionato da sempre di linguistica sarda, sin dall’adolescenza si dedica alla composizione poetica nel rispetto delle tradizioni popolari della Sardegna.
Fa parte da un ventennio circa dell’Accademia Tradizioni Popolari di Nuoro nella quale ha ricoperto la carica di Vice-Presidente. È componente del Coro della medesima Accademia nonché studioso del canto corale sardo e del canto a “Tenores”.
Collabora attivamente con il periodico culturale “Piazza del Popolo” di Berchidda (Sassari), che si occupa di linguistica, storia della Sardegna, archeologia, poesia sarda.
Ha al suo attivo la pubblicazione di un libro autobiografico, “Supra s’ala ’e s’ammentu” nel quale, oltre a raccontare episodi e personaggi della sua infanzia, descrive due diverse realtà paesane, Berchidda e Orune, della Sardegna degli anni Sessanta e Settanta. Ha inoltre pubblicato una raccolta di 50 poesie, aventi come filo conduttore l’Amore in tutte le sue forme, nella quale si coniuga in un armonico mix la lingua italiana e quella sarda.
Nell’estate 2019 viene premiato con menzione speciale al Premio di Poesia Sarda “Pietro Casu”; a settembre dello stesso anno si classiffica terzo al Premio Letterario Nazionale Città di Ischitella riservato a componimenti poetici in dialetto o in lingua minoritaria, con un volumetto intitolato “A Duru Duru”, una raccolta di filastrocche in nuorese scritte con il metodo dell’alliterazione.