Storie liberate è un lavoro artistico-letterario di ampio respiro che trae origine e ispirazione da un importante recupero di documenti inediti rinvenuti recentemente negli archivi delle Amministrazioni penitenziarie della Sardegna.
Si è trattato di un percorso di ricerca, realizzato grazie a due articolati progetti finanziati dall’Unione Europea: Digitalizzazione e Liberamente, che abbraccia un lungo arco di tempo, dal 1860 ad oggi, all’interno del quale si è data massima centralità e rilevanza alla figura del detenuto. Sono state analizzate l’organizzazione della Colonia Penale, la complessità della struttura, il rapporto con l’ambiente, la ramificazione sul territorio attraverso le Diramazioni, l’amara quotidianità vissuta dagli uomini di pena.
Diciassette storie in parole e musica dedicate al mondo carcerario, agli ultimi, a tutti coloro che sono stati dimenticati...
Vittorio Gazale
Naturalista ed ecologo, esperto in gestione di aree naturali protette. È Direttore del Parco Nazionale dell’Asinara ed è stato Direttore del Parco Regionale di Porto Conte, entrambi importanti ex Colonie Penali della Sardegna. Dal 2012 collabora come volontario con la Casa Circondariale di Sassari. Ha coordinato diversi progetti internazionali di valorizzazione del territorio, tra cui il Por Digitalizzazione atti ex Colonie Penali della Sardegna che ha permesso il recupero dei vecchi archivi carcerari e la realizzazione dell’Osservatorio della memoria di Cala d’Oliva e del museo multimediale del carcere di Tramariglio. Ha fatto parte della cabina di regia del progetto Por L.i.b.e.ra.me.n.te., dedicato alla promozione del sistema delle Colonie Penali della Sardegna, ed è stato tra i promotori della manifestazione “Colonie aperte”.
Per la Carlo Delfino editore ha pubblicato, tra gli altri, i seguenti volumi: La Colonia Penale di Tramariglio (2014); Il Parco Naturale di Porto Conte (2015); Bachisio Falconi. Il bandito poeta di Fonni (2015); Detenuto matricola n. 555: perché sparai alla mia amante (2015); Le carte liberate (2016); Storie liberate (2018); Il Parco Nazionale dell’Asinara (2023).
Piero Marras
Piero Marras, nome d’arte di Pietro Salis, nasce a Nuoro il 16 settembre 1949 da madre sassarese e padre sindiese. Nella città barbaricina i suoi esordi musicali in estemporanee band locali come i Jollymen e I Granchi. Nel 1967, per esigenze familiari, si trasferisce a Cagliari dove entra a far parte del gruppo i Nobili. Subito dopo fonda gli Yamaha. Nel 1971 è tastierista,
cantante e compositore del Gruppo 2001 con il quale, nel 1972, partecipa con Messaggio a un “Disco per l’estate”, importante manifestazione canora televisiva della RAI trasmessa ogni anno in eurovisione dal Salone delle feste di Saint Vincent. Con il Gruppo 2001 Marras realizza tre 45 giri e un LP. Nel 1973 pubblica col nome di Piersalis l’album Plancton, prodotto dal famoso cantante napoletano Aurelio Fierro. Fra i brani più significativi Il nonno e 15 anni con Enzo Avitabile al flauto traverso.
Dal 1978 inizia una lunga e brillante carriera da solista come Piero Marras.
Oggi è considerato il precursore e l’esponente più importante del nuovo corso della musica etnica sarda.