Qual è il confine fra genio e utopia? E quale la Beatrice, se ne esiste solo una, dei grandi progetti politici dell´uomo? A partire da Platone fino ad arrivare al moderno Antonio Simon Mossa, passando per Moro, Bacone, Pilia e Lussu, Nicola Manca muove un passo ardito ma necessario: comparare il pensiero antico con quello moderno. Animato dalla tipica incoscienza giovanile, affronta la questione col fare curioso di chi impegna a riscoprire il sapere dei padri, offrendo una lettura dei testi obiettiva – eppure sempre appassionata –, che permette al lettore di cogliere gli aspetti più interessanti e sbalorditivi dell´immenso tesoro che ci è stato tramandato.
Nicola Manca
Tre sono le grandi passioni che annodano tra loro le tessere molteplici del mosaico biografico di Nicola Manca: guardare il brullo paesaggio bucolico dalla sommità dei nuraghi, costruire con le sue mani qualsiasi cosa e, infine, sapere, la più importante.
Nonostante la giornata sia, per lui come per tutti, di sole 24 ore, a soli 27 anni ha già conseguito quattro lauree: Scienze economiche, Finanza, Economia aziendale e Scienze politiche con indirizzo storico politologico.
Idealista e intellettuale militante, si occupa di Sardismo, Storia della Sardegna, fonti economiche rivoluzionarie e invenzioni inutili in grado, forse, di cambiare il mondo.
Dalla lettura di Utopia di Thomas More, a 16 anni, ha un sogno e L´Isola. Antichi e moderni nello stesso mare è il primo passo verso la sua realizzazione.