Questo non è solo un racconto intimistico, ma anche un contributo alla storia di Ittireddu e alla sua evoluzione lungo tutto il secolo passato e oltre il primo decennio degli anni duemila. Per farlo Diego Satta ha utilizzato la lingua sarda, il lessico familiare dei suoi genitori che, ovviamente, hanno parlato e raccontato nella loro lingua materna. La traduzione in italiano era doverosa per consentire a tutti i non sardofoni di leggere comunque quest´opera che rimane principalmente la ´storia di un uomo e della sua famiglia´ scritta quasi come un testamento spirituale da lasciare alle generazioni più giovani.
Nanneddu Satta-Turis
Da almeno trent´anni, durante le frequenti visite ai suoi genitori, Diego Satta ha sistematicamente raccolto i loro pensieri e i racconti di vicende da loro vissute o conosciute. Ha applicato il metodo del ricercatore antropodemologico sul campo, spesso registrando dal vivo le conversazioni o comunque annotando su un quaderno appunti che, appena tornato a casa, trascriveva. Spinto da una sana curiosità ha cercato di approfondire determinati argomenti riguardanti alcuni fatti e personaggi che in qualche modo hanno contribuito a fare la storia della famiglia, ma anche alcune figure note di Ittireddu, famiglie e parentele e altri fatti e vicende che fanno ormai parte della storia del paese in generale.