Chi lo dice che le storie debbano parlare di mondi fantastici e immaginari? Possono, certo, ma possono anche parlare di noi
stessi in maniera chiara, attraversando luoghi e quotidianità reali. È la sfida che lanciano Laura Maria Freire e Valentina Vinci,
ancora insieme dopo il coloratissimo esordio di “C’è di un altro colore?”, con le illustrazioni di Francesca Pinna. La storia che
coinvolge l’orso Callisto e tutta la comunità della città è una vicenda dalla trama semplice ma efficace. A rovinare la serenità
di tutti si insinua un grande problema a cui occorre far fronte per Sabrina Pecora Brown, Jessica Giraffa, Gatto Filippo, Riccio
Carmelo Caramello, Denis Candido Castoro, Raffaella Calopsitta, Cavallo Giò, Maristella, Ralph, Orsa e Orso. Una soluzione è
sempre possibile, sempre: questo è uno dei grandi insegnamenti che si celano neanche troppo velatamente dietro al racconto.
L’aspetto che fa sorridere e allo stesso tempo riporta alla realtà è che ogni cosa che succede in queste pagine potrebbe
accadere – o talvolta è accaduta – nella vita reale. La chiave dell’intera storia è di una bellezza disarmante: è unendo le forze
insieme che una soluzione si trova sempre. “Ah, così mi piace, che i problemi vengano risolti insieme”, rifletterà alla fine Orso,
concludendo con candida spontaneità: “spostare è meglio che distruggere, recuperare è meglio di scartare”. Quanto è bello
pensare alle bambine e ai bambini che leggeranno queste pagine e faranno proprie queste preziose parole.
Paolo Ardovino, giornalista