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La passione e l'odio

Di Grazia Maria Poddighe
Due donne si raccontano attraverso un´esperienza comune, in due veri e propri romanzi, che costituiscono la struttura del libro, Il romanzo di Eleanor e Il romanzo di Isabel... Si tratta di due donne non comuni... appartenenti a due illustri famiglie tedesche. Isabel, resa prigioniera in una torre del suo stesso palazzo a Castellammare col pretesto di una dote mai riscossa, racconta dalla sede della sua prigionia. Siamo nell´Ottocento, scorre la storia che è anche quella delle lotte per i diritti civili e l´abolizione della schiavitù, insieme a quella delle due figure femminili, che constatano di persona come la condizione della donna in fondo, rispetto al marito che ne è a tutti gli effetti il padrone, non è mai cambiata. Anzi, secondo Eleanor, i rapporti umani continuano a essere regolati dalla sottomissione del più debole e dalla supremazia del più forte. La risposta della donna all´uomo che pretende di averla in pugno e di negarle ogni più elementare libertà, fino al caso estremo di Isabel, non può che essere di odio. Ma anche su questo sentimento si riflette a lungo. Fino a che punto l´odio si sostituisce alla antica passione? O non è amore anch´esso, l´unico sotterfugio per un sentimento offeso e sfortunato? Dalla Virginia, Mount Vernon e Washington, a Napoli borbonica e post-borbonica, paesaggi e atmosfere si delineano dalle parole delle due scrittrici che si raccontano in due veri e propri romanzi.

Grazia Maria Poddighe

Grazia Maria Poddighe ha esordito con varie raccolte di poesie. Tra le più significative, Il manoscritto (Ellemme, Roma 1986), L´atto della parola (Giardini Pisa 1987), Tu, Dio (Forum Quinta Generazione, Foggia 1988), La miniera (Edes, Sassari 1995), L´inquieta innocenza (Amadeus, Treviso 1998), Terra di nessuno (Book editore, Bologna 2004). La Sardegna del suo immaginario poetico è spazio ancestrale di situazione archetipiche, implacabile condizione della coscienza di cui rappresenta al tempo stesso l´affermazione e l´ombra, terra di nessuno come la poesia da cui emergono umane e suggestive sembianze. Dopo i racconti compresi nel volume La miniera, ha proposto nel romanzo Il paese dell´uva (Edes, Sassari 2000) la crisi di una comunità che si sfalda e nell´Ultimo inverno di Adelasia (Delfino Editore, Sassari 2002), un personaggio della storia sarda, la moglie di Enzo Re di Sardegna, che diviene metafora della condizione umana e al tempo stesso di quella femminile, partecipe di una lacerazione che è storica perché quotidiana, dramma del doversi districare e orientare sotto l´incalzare di eventi che non dipendono dalla nostra volontà. Incombe sul personaggio l´angoscia della scelta tra un´esistenza anonima ma emotivamente gratificante e l´esigenza di dare all´esistenza un significato che giustifichi la rinunzia alla realizzazione individuale. Il suo modo di narrare, come e più che nei precedenti romanzi, è scorciato e spesso ellittico, ma concentrato e denso,e rifugge dal patto col lettore della narrativa odierna. Ha collaborato a riviste letterarie, a quotidiani e settimanali a carattere nazionale, a varie rubriche radiofoniche. Il suo pensiero sulla parola poetica è condensato nei saggi letterari che affrontano temi di riflessione antropologica, religiosa e filosofica: Grazia Deledda (Pagine, Roma 1992), Sull´abisso del nulla (Bulzoni, Roma 1997), Oscura come l´ombra (ivi 1999).

ISBN 9788871387260
Genere Narrativa
Anno 2014
Pagine 120
Formato 14,5 x 21 cm
Rilegatura Brossura con alette
Lingua Italiano
Supporto Cartaceo

10,00 €

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